Il cambiamento è vissuto da molti come un evento spaventoso. Lasciare ciò che si conosce per qualcosa di ignoto, perdere le proprie sicurezze e rimettersi in gioco è un’idea che genera ansia e spinge – o per meglio dire, trattiene – a mantenere lo status quo. Paradossalmente, anche quando è fonte di frustrazione e infelicità.
Perché è così difficile lasciare andare e voltare pagina? Cosa impedisce di fare altro, di essere altro? Imparare ad aprirsi alle nuove prospettive di vita è un elemento chiave nel processo che porta alla felicità.
Cosa impedisce di guardare a nuovi orizzonti?
Le ragioni che impediscono di aprirsi al cambiamento e guardare verso nuovi orizzonti sono tante, ma la più pervasiva e limitante è la paura. Una paura irrazionale – alimentata dall’insicurezza e dal bisogno di controllo – di sbagliare, di non essere all’altezza, di ritrovarsi in una situazione peggiore di quella che si lascia, del giudizio degli altri.
Il “quieto vivere” è l’altra faccia della medaglia. Un lavoro poco stimolante ma “sicuro” garantisce tranquillità, mentre un nuovo progetto professionale vuole dire incertezza. Un discorso analogo vale per le relazioni: si preferisce restare in un rapporto logoro ma “comodo”, piuttosto che affrontare una separazione e l’incognita di rimettersi in gioco.
A bloccare nello status quo è anche una serie di comportamenti che vengono messi in pratica in maniera più e meno consapevole e impediscono di aprirsi a nuove prospettive di vita con un’ingannevole illusione di razionalità. Vivere in una “bolla” che conferma le proprie convinzioni (esposizione selettiva), dare più importanza a ciò che deriva da una prima impressione (effetto primato) e tendere a essere ben disposti verso ciò che supporta le proprie idee e ipercritici verso tutto ciò che va contro (polarizzazione) sono tre meccanismi che fanno da freno e ostacolo al cambiamento.
Un ulteriore disincentivo ad avventurarsi verso nuovi orizzonti sono le “valide ragioni” che – almeno all’apparenza – rendono impossibile fare qualcosa. La mancanza di tempo è l’esempio più emblematico: si rinuncia a nuove esperienze e opportunità perché non si riesce a trovare spazio tra gli impegni che già ci sono. Ma è davvero così? In realtà, nella maggior parte dei casi, il vero problema è un time management che non funziona e porta a perdere slancio e motivazione.
Come aprirsi al cambiamento e alle novità
Come si fa a vincere la paura dell’ignoto e del futuro, a lasciare la comfort zone e a superare i bias, i pregiudizi e le credenze che impediscono di aprirsi alle nuove prospettive di vita?
Può sembrare tautologico, ma volerlo è il presupposto imprescindibile. Vedere e desiderare qualcosa di nuovo e diverso non è scontato come sembra. L’abitudine e il bisogno di sicurezza – non solo materiale, ma anche mentale – portano a costruire corazze e a limitare i propri orizzonti. La volontà di cambiare va coltivata e per germogliare e crescere ha bisogno di curiosità, umiltà e coraggio di riconoscersi fragili e di mettersi in discussione.
Se il desiderio di andare oltre e dare una svolta alla propria esistenza è l’assunto di base per aprirsi alle nuove prospettive di vita, stabilire degli obiettivi chiari e procedere a piccoli passi è l’approccio fondamentale per riuscirci.
Un errore comune quando si decide di “cambiare” è di farsi trasportare dall’entusiasmo. Non si sa bene cosa si vuole, ma si vuole tutto e subito. Questa “voracità” porta in modo ineluttabile al fallimento. È come partire per un viaggio senza avere chiara la meta, come raggiungerla, con che mezzi e in quanto tempo: perdersi è inevitabile e si finisce con il restare senza energia e motivazione per andare avanti.
La programmazione e il realismo sono cruciali per aprirsi alle nuove prospettive di vita, ma non mettono al riparo da imprevisti, difficoltà e fallimenti. Imparare a riconoscere e accettare che ci sono cose che sfuggono al controllo e che l’esistenza porta tutti – prima o poi – a confrontarsi con i propri limiti è una condizione essenziale per abbracciare il cambiamento.
Aprirsi alle nuove prospettive di vita: perché è importante
La vita accade e molto spesso conduce in direzioni inaspettate. Essere e restare aperti alle novità è sempre un’occasione di crescita personale – anche e soprattutto nelle avversità e nelle sconfitte – e permette di cogliere opportunità che possono imprimere una svolta fondamentale alla propria esistenza.
Saper accogliere il cambiamento significa vivere liberi dai condizionamenti e dai pregiudizi e porta a fare esperienze gratificanti e a creare relazioni solide e arricchenti. Avere un approccio fiducioso al domani – basato sulla consapevolezza di sé e del fatto che non tutto può essere controllato – è il fondamento per costruire il futuro che si desidera.
Imparare ad aprirsi alle nuove prospettive è – in definitiva – la chiave per condurre un’esistenza piena e conquistare la realizzazione di sé.
A cura di: Patrizia Saolini
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