È una verità tanto lampante quanto scomoda: le sconfitte sono parte integrante dell’esistenza. Piccole e grandi, nella sfera privata come in quella lavorativa, segnano la vita di tutti. Ma il modo in cui lo fanno e le conseguenze che hanno sono diverse da individuo a individuo.
Ci sono quelli che si lasciano travolgere e quelli che reagiscono. Per i primi sono un dramma (spesso insuperabile), mentre per gli ultimi rappresentano una opportunità. Qualcosa da cui trarre insegnamento per ripartire con maggiore consapevolezza ed esperienza e raggiungere gli obiettivi desiderati.
Se volete diventare parte anche voi della seconda categoria, qui trovate alcune riflessioni e strategie su come superare e cosa imparare da una sconfitta.
Come accettare una sconfitta
La sconfitta è sempre dolorosa. Colpisce l’autostima e la sicurezza in se stessi e rende difficile guardare con ottimismo al futuro. Per questo, una fase di scoraggiamento e di “elaborazione del lutto” non solo è inevitabile, ma naturale. Tuttavia, il disfattismo non deve prendere il sopravvento.
Il primo passo per reagire consiste proprio nel riconoscere che la sconfitta non è la fine di tutto. Piuttosto si tratta di una battuta d’arresto, qualcosa che mette fine a una fase della vostra vita. Ma che non preclude l’inizio di un’altra. Anzi. Rendervi conto che la sconfitta non è per sempre è fondamentale per guardare avanti e non cadere nella trappola dell’immobilismo.
In tale senso, dovete fare attenzione anche alla (facile) tentazione del vittimismo. Pensare che il mondo ce l’ha con voi e che il destino è crudele nei vostri confronti non solo non serve a nulla, ma è tutt’altro che utile o consolatorio. Credere che quello che accade dipenda da variabili e forze completamente al di fuori del vostro controllo significa che la vostra intera esistenza è in balia di un fato imperscrutabile e capriccioso. Invece, ammettere i vostri eventuali errori o mancanze nella sconfitta, a fronte di una serie di cose che non potete controllare, vi dà potere sulla vostra vita.
Elaborare questa consapevolezza è molto importante anche per superare il mito della perfezione. Non solo tutti sbagliano, ma sbagliare è qualcosa di positivo perché indica azione e cambiamento. Solo chi non si mette in discussione e non ha obiettivi non rischia il fallimento. Sempre che una esistenza del genere possa essere considerata di successo.
La sconfitta e i suoi insegnamenti
Tanto la sconfitta è dolorosa, quanto è un grande momento di formazione. Riconoscerla e accettarla non solo è un’occasione per guardare dentro voi stessi, ma anche per riconsiderare la vostra vita e i comportamenti e le strategie che mettete in atto nel quotidiano.
Per prima cosa, fermatevi a riflettere sugli obiettivi che vi siete dati e che non siete riusciti a raggiungere. Rispecchiano quello che desiderate davvero? La sconfitta potrebbe essere il segnale di un malessere profondo, una forma di autosabotaggio per qualcosa che non siete voi a volere, ma la società e il pensiero comune. Se invece esprimono il vostro pensiero e la vostra volontà, può darsi che non siano realistici. In questo caso, la sconfitta è un’opportunità per cambiare piano di azione e provare nuovi approcci e soluzioni.
In seconda battuta, riconoscere le vostre responsabilità nel fallimento, può aiutarvi a individuare i vostri punti deboli (ma anche quelli di forza). Una presa di coscienza molto potente, perché vi dà la possibilità di intervenire con corsi di formazione e percorsi ad hoc per colmare le lacune e in ultima istanza di migliorare e crescere come persone e/o come professionisti.
La sconfitta vi offre anche l’opportunità di scoprire come reagite nelle avversità, fornendovi un prezioso precedente dal quale partire per lavorare sulla vostra emotività e sul controllo delle emozioni.
Non ultimo, vi rende più forti. Molto spesso, la paura di qualcosa è più grande della cosa in sé. Affrontare e superare un fallimento non solo dimostra che avete i mezzi per rialzarvi, ma vi permette di incrementare il vostro bagaglio di consapevolezza ed esperienza per affrontare nuove sfide e… le loro inevitabili battute di arresto.
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