Probabilmente, anche voi conoscete delle persone che hanno la capacità di capire perfettamente gli altri e di rispondere in modo puntuale ai loro bisogni. È una questione di superpoteri o facoltà soprannaturali? Assolutamente no. Invece si tratta di una qualità molto umana, l’empatia.
L’attitudine a “mettersi nei panni degli altri” è una dote sempre più rara nella società contemporanea, eppure è molto importante e preziosa. Ma nello specifico, cos’è e a cosa serve? E come si sviluppa (se è possibile)?
Cos’è l’empatia
La parola “empatia” deriva dal greco antico e significa “sentire dentro”.
In un’accezione più ampia, indica la capacità di entrare profondamente in connessione con le altre persone e di comprendere il loro stato d’animo. E nella definizione specifica dello psicologo Carl Ramson Rogers, identifica l’abilità di stabilire un contatto emotivo con gli altri attraverso la comunicazione verbale e non verbale e un atteggiamento di reale accettazione.
In altre parole, l’empatia è la capacità di ascoltare in modo attivo e senza giudicare le persone che avete accanto e di riconoscere e capire le emozioni e i sentimenti che provano.
A cosa serve l’empatia
La capacità di “mettersi nei panni degli altri” e di entrare in risonanza con loro è alla base della socialità.
L’empatia rimuove i blocchi causati da pregiudizi e incomprensioni e permette di instaurare relazioni trasparenti e positive. Sentire e condividere quello che provano le persone che vi circondano vi permette di capire il loro comportamento e le loro azioni e di stabilire una comunicazione chiara ed efficace, che è il volano di rapporti basati sulla onestà e sulla fiducia.
Questa condizione contribuisce a creare un clima sereno, costruttivo e di condivisione, che ha effetti benefici per tutti. A partire da voi. L’empatia genera empatia e vi permette di essere ed esprimere voi stessi senza indossare maschere per la paura di non essere capiti o giudicati.
Naturalmente, nel rispetto degli altri. L’empatia è uno dei 5 elementi costitutivi dell’intelligenza emotiva nella definizione formulata dallo psicologo, scrittore e giornalista statunitense Daniel Goleman e contribuisce a dare forma a una coscienza collettiva che ha nel bene comune e nell’armonia sociale le proprie fondamenta e i propri obiettivi.
Empatia: come svilupparla?
C’è chi ne ha di più e chi ne ha di meno, ma la buona notizia è che l’empatia può essere sviluppata e rafforzata. In che modo?
Il primo e fondamentale passo consiste nell’essere umili. Tale atteggiamento non significa sminuire o sottovalutare le vostre capacità e qualità, ma essere aperti e curiosi nei confronti degli altri e di quello che sono e pensano. Questa predisposizione d’animo e di intenti è alla base dell’ascolto attivo, che è una delle chiavi dell’empatia.
Allo stesso modo, è molto importante che impariate a guardare dentro di voi e a riconoscere e gestire le vostre emozioni e i vostri sentimenti. Identificare i vostri stati d’animo e saperli controllare vi permette di avvicinarvi agli altri senza pregiudizi “di pancia” e di agire con rispetto ed equilibrio. In altre parole, per capire gli altri ed entrare in risonanza con loro, dovete sviluppare consapevolezza di voi stessi.
Un ulteriore passo consiste nell’uscire dalla vostra comfort zone e interagire con persone che non appartengono alla vostra cerchia abituale di conoscenze e amicizie. L’apertura a realtà diverse, sconosciute e lontane dal quotidiano e acquisito vi permette di fare preziose esperienze e di fare vostre nuove conoscenze. In definitiva, accresce la vostra autoconsapevolezza e di conseguenza la capacità di leggere, comprendere e condividere gli stati d’animo delle altre persone.