Il presente è un concetto complesso. In senso assoluto è un luogo nello spazio e un momento nel tempo che si consuma mentre esiste. Ma in un’accezione relativa è il “qui e ora” in cui la vita accade, le opportunità succedono, si fanno delle scelte, si prendono delle decisioni. In altre parole, è l’essenza stessa dell’esistenza. Eppure, vivere nel presente è qualcosa che molti non riescono a fare.
Il passato e il futuro schiacciano il “qui e ora” in un rincorrersi di pensieri limitanti, paure irrazionali, senso di inadeguatezza e di colpa che impediscono di “cogliere il momento”. Il presente scompare tra la nostalgia e il rimpianto di ieri e un domani di speranze consolatorie e incognite spaventose.
Ma cambiare l’inerzia di questo modo di (non) agire e (ri)appropriarsi del presente è possibile.
Tra passato immutabile e futuro imprevedibile
Il passato e il futuro hanno due facce. Una consola e assolve dalle responsabilità. L’altra mina la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità e alimenta la credenza di una realtà ingestibile, capricciosa e spesso crudele. L’essenza è antitetica, ma l’effetto è lo stesso: entrambe conducono all’immobilismo.
Rifugiarsi nei ricordi piacevoli o considerare il domani come una “entità” benevola che porterà con sé soluzioni e occasioni fa fuggire dal presente. Allo stesso modo, recriminare su ciò che si è fatto o non si è fatto o avere paura di quello che potrebbe accadere nega il “qui e ora”. L’esperienza (positiva o negativa), la credenza in un non meglio precisato “fato” e la convinzione di non essere in grado di affrontare ciò che (forse) sarà si traducono in mancanza di azione e impediscono di vivere ciò che accade nel momento in cui accade.
Tutti quanti sono meccanismi di difesa nei confronti di qualcosa che si pensa di non poter gestire o che non si vuole gestire, ma l’aspetto paradossale è che solo sul presente si ha controllo. Il passato non si può cambiare e il futuro non si può prevedere. Ed è proprio da questa consapevolezza che bisogna partire per imparare a vivere il qui e ora.
Il presente è un luogo e un momento di opportunità. Nel “qui e ora” è possibile essere e fare ciò che non si è potuto essere e fare ieri e mettere le basi per costruire il domani che si vuole. In altre parole, il presente è dove si cambia il passato e si “prevede” il futuro.
La consapevolezza di sé come chiave per vivere nel presente
Prendere coscienza del fatto che il presente è il luogo e il momento delle opportunità è fondamentale per vivere il “qui e ora”. Ma non basta. La chiave per passare dalla teoria alla pratica consiste nello sviluppare consapevolezza di sé. Questa competenza permette di affrontare e superare le insidie limitanti e/o consolatorie del passato e del futuro e di vivere pienamente il “qui e ora”.
Sapere chi si è, cosa si vuole e quali sono i propri punti di forza e debolezza è un “antidoto” contro i rimpianti e la malinconia di ieri e la paura di domani. Chi è consapevole di sé è immerso nella realtà, è libero da preconcetti, pregiudizi e pensieri limitanti, accoglie il cambiamento e il rischio che comporta, accetta l’imperfezione e considera il fallimento come un’opportunità.
L’autonconsapevolezza porta ad avere fiducia in sé e nei propri mezzi e questa presa di coscienza permette di lasciare andare il passato, di vivere il presente pienamente e di considerare il futuro come un tempo e un luogo di possibilità da iniziare a costruire oggi.
5 buone pratiche per (ri)connettersi al “qui e ora”
Riconoscere il presente come lo spazio e il tempo delle opportunità e sviluppare consapevolezza di sé sono i pilastri del “qui e ora”. Ma esistono anche alcune semplici azioni che aiutano a trovare, ritrovare o approfondire la connessione con il presente e la realtà.
La prima è mutuata dalla meditazione e prevede di mettersi in ascolto del proprio corpo. Quando i pensieri riempiono la testa e concentrarsi sul “qui e ora” sembra impossibile, è una buona idea fermarsi, chiudere gli occhi e prestare attenzione al proprio respiro e a ciò che si percepisce a livello sensoriale.
Un altro modo di riconnettersi al presente consiste nell’affrontare una cosa alla volta. L’approccio frenetico del multitasking consuma grandi quantità di energia, disperde la concentrazione e aumenta il rischio di venire risucchiati nel vortice dell’overthinking.
Anche l’azione di coltivare relazioni è molto importante al fine di vivere il presente. Non solo perché “ancora” alla realtà, ma anche perché contribuisce allo sviluppo di se stessi come individui (e in definitiva aiuta a formare la consapevolezza di sé).
Ultimo ma non ultimo, prendersi cura di sé e apprezzare le piccole cose sono comportamenti che portano a realizzare la grande ricchezza racchiusa in ogni giorno e che come tale non va dispersa tra pensieri irrazionali rivolti al passato e al futuro.
A cura di: Patrizia Saolini
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