Per raggiungere qualunque obiettivo – piccolo o grande che sia – è necessario agire. Ma restare concentrati su un’aspirazione e impegnarsi in maniera continua per realizzarla non è facile, tanto più quando insorgono problemi o non arrivano risultati. Di fronte alle difficoltà, c’è chi si stanca e molla tutto e chi resiste e va avanti con caparbietà.
La scelta di non arrendersi e di continuare a lottare è ciò che viene definita “perseveranza” ed è una competenza chiave del processo che porta alla realizzazione personale e professionale.
Cos’è la perseveranza
Il vocabolario Treccani descrive la perseveranza come la “costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi o nel tener fede ai propri propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta”.
Questa definizione evidenzia la sussistenza di tre elementi chiave: la conoscenza di sé e di quello che si vuole ottenere, l’esistenza e l’osservanza di un sistema di valori e la volontà di agire per raggiungere l’obiettivo o gli obiettivi prestabiliti.
In tal senso, la perseveranza può essere descritta come una manifestazione di congruenza e autenticità. Ovvero, prende forma ed è espressione della capacità di essere in contatto con la propria vera natura e di pensare e di agire in maniera coerente alle proprie emozioni e ai propri sentimenti.
Perché è importante la perseveranza
La realtà è in larga parte imprevedibile e la perfezione non esiste, per questo le battute d’arresto, gli errori e i fallimenti sono all’ordine del giorno. Gli sbagli e le sconfitte sono preziosi alleati per la crescita e lo sviluppo personale e professionale, ma riconoscere le proprie debolezze e mancanze e impegnarsi per superarle e colmarle non è facile ed è una delle ragioni principali che porta ad arrendersi e a rinunciare a raggiungere i propri obiettivi.
La consapevolezza di sé e la capacità di essere e agire in maniera coerente alle proprie idee e ai propri valori è il requisito fondamentale per affrontare e superare i propri limiti ed è ciò che alimenta la perseveranza. La quale – a sua volta – è la competenza che spinge a proseguire lungo la strada per realizzare le proprie aspirazioni.
La perseveranza porta a reagire in maniera costruttiva alle avversità – valutando nuovi punti di vista e sperimentando approcci e strategie diverse – e ha un ruolo chiave per avere successo in quello che si fa, ancora più del talento. Come il grande campione di basket Michael Jordan ha spiegato in maniera semplice ed efficace, possedere una o più abilità fuori dal comune non basta per raggiungere i propri obiettivi, bensì è necessario coltivarle con costanza e sacrificio:
In molti hanno talento, ma l’abilità richiede un lavoro duro. Molta gente crede che il mio modo di giocare sia stato un dono di Dio, mentre in realtà è soprattutto il frutto di ore di lavoro in palestra.
Vale la pena osservare che impegnarsi con determinazione è una cosa diversa che insistere. La perseveranza è un processo di accettazione, cambiamento e crescita, mentre la testardaggine è un rifiuto della realtà e un dispendio di tempo ed energia che blocca in uno sterile status quo.
Come coltivare la perseveranza
C’è chi ha tanta perseveranza, chi poca e chi niente. Ma la buona notizia è che si può apprendere, sviluppare e migliorare. La consapevolezza di sé, la congruenza e l’autenticità sono gli elementi alla base del processo, poi c’è una serie di “buone pratiche” che servono a costruire la perseveranza nel quotidiano.
La prima consiste nel fare chiarezza nei propri obiettivi: sapere con certezza cosa si vuole e pianificare come ottenerlo è cruciale per restare concentrati e non “girare a vuoto”. A sua volta, mantenere il focus è fondamentale a fini della motivazione, che è un importante elemento della perseveranza.
Ma restare concentrati non basta: un’altra buona pratica è quella di agire con costanza. Alternare momenti di grande impegno ad altri di svogliatezza e negligenza è un comportamento non efficace e a lungo andare porta a perdere di vista le proprie aspirazioni e la motivazione che sostenta la perseveranza.
Imparare a tenere sotto controllo le emozioni negative e vivere nel qui e ora sono due ulteriori abitudini da fare proprie. L’overthinking e la paura del futuro bloccano nello status quo e impediscono l’essenza di cambiamento che è propria della perseveranza.
Ultimo ma non ultimo, avere un mentore o un “gruppo” di amici e colleghi con i quali condividere obiettivi, strategie, dubbi, successi e insuccessi è un grande aiuto per coltivare la motivazione e restare concentrati sulle proprie aspirazioni.
A cura di: Patrizia Saolini
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